Suggestione e incanto nella Mola sotterranea: alcuni ipogei riportati al loro splendore
Nell’ambito del Natale molese 2018 va messa in risalto una bellissima iniziativa: la riapertura degli ipogei e il grande successo che hanno avuto le visite guidate gratuite tenutesi nei giorni 22-23 dicembre 2018 e 5-6 gennaio 2019 a cura del Gruppo Speleologico Vespertilio/CAI Bari.
L’ipogeo di Piazza Risorgimento, comunemente detto de “Le quattro fontane”, e l’ipogeo di Via Regina Margherita di Mola di Bari rappresentano siti ad elevato interesse ambientale, storico, naturalistico e paesaggistico purtroppo interessati per troppi anni da fenomeni di degrado per l’abbandono di rifiuti.
Si tratta in realtà di un antico frantoio ipogei del XIV secolo, cioè un ambiente sotterraneo ricavato scavando facilmente la pietra di tufo nel quale avveniva la lavorazione delle olive con la forza umana e degli animali, muovendo macine e torchi. Le temperature più alte presenti nell’ambiente ipogeo agevolavano la produzione di olio. La maggior parte degli operai erano marinai perché nel periodo invernale, essendo molto pericoloso andare in mare con le loro piccole barche, rimanevano sulla terraferma per lavorare in questi frantoi, e usando il gergo marinaresco chi lavorava all’interno di un frantoio ipogeo si chiama “ciurma”, chi comanda la ciurma si chiama “nocchiere”. La lavorazione andava avanti 24 ore su 24 con turni massacranti.
L’olio prodotto serviva per le lampade, per le cure mediche, per fare il sapone e per lubrificare le macchine tessili. Solo nel 1800 con l’introduzione di nuove e tecniche di raffinazione l’olio è stato utilizzato in cucina.
Entrare oggi nei frantoi significa letteralmente immergersi nel passato, toccare con mano la grande dignità e il duro lavoro che caratterizzava la vita della società dell’epoca: ambienti molto ampi e vari corridoi con celle dove venivano depositate le olive, stanze grandi dove dormivano gli operai e stanze dove si tenevano gli animali, molazze che schiacciano le olive e torchi che spremevano la pasta di olive posta in particolari filtri (fiscoli) sovrapposti.
Il recupero di questi luoghi caratteristici di Mola, pressoché sconosciuti dai molesi e dai visitatori della nostra città, è un traguardo molto importante per il nostro Paese, in quanto questi luoghi davvero molto suggestivi consentono di far riscoprire ai cittadini di Mola la loro storia e la cultura del loro passato.