In un tempo sospeso, tra cielo e terra, un Campanile guardava il mare.
Maestoso, fiero..pare star lì ad aspettare, come un padre, sull’uscio..
Osserva, con lo sguardo fisso all’orizzonte: albe, tramonti.
Lui è lì, ad attendere, paziente.
Durante le tempeste diventa scuro in volto, la pietra si imbrunisce ed ogni fessura si rabbuia, come se a cambiare il suo colore fosse l’umore… e svetta sino in cima il cuore palpitante, preoccupato per i figli in mare: “Rientrate, presto, rientrate a casa!”..
Ad ogni barca lui pare voler indicare la strada del ritorno, richiama le amiche onde, chiedendo a Zefiro di soffiare meno forte..
”Aspetta, Poseidone..aspetta ancora un po’..”.
Fino a che l’ultima prua non è al sicuro, lui ha le braccia tese e le mani aperte..come un faro, come una culla, il Campanile che guarda il mare..accoglie e saluta,
nell’attesa di un ritorno…..
Rosa Innamorato
2 commenti
Mi hai emozionato moltissimo.
È nostalgia ? Forse !
Grazie mille, davvero! Amo raccontare emozioni “ad occhi chiusi” É un flusso di pensieri…che ha preso vita…