In una serata al fresco delle rocce di Baia San Giovanni, tra stelle a cielo aperto, profumo di mare e sapore di buona cucina, De André è stato interpretato magistralmente dalla voce inconfondibile di Dario Maltese.
“La Canzone di Marinella,” “Il Pescatore”, “Via del Campo”, “Bocca di rosa” , solo alcuni dei titoli.
La gente cantava, coinvolta da un’atmosfera di condivisione.
Occhi puntati sul palco, quasi ad assorbire ogni parola del grande Faber, dissetati dalla voce del suo interprete che tanto lo ricorda.
Tutti uniti dall’ amore per uno dei cantautori più intensi della nostra storia musicale. Sì, perché De André E’ la migliore storia della musica, come della nostra poesia più sensibile, umana e profondissima.
Ascoltarlo è immergersi in un universo di valori struggenti, quelli che con compassione sanno perdonare e assolvere le debolezze, quando derivano dalle ingiustizie sociali: “Se non son gigli, son pur sempre figli vittime di questo mondo”.
In una contingenza durante la quale chi ben pensa, giudica e governa, poco vive di umana pietas, la vera religiosità diventa quella del “sentire dentro”.
Ieri, le parole in musica di De André portavano con sé l’eco degli insegnamenti di Don Gallo e di una Legge morale capace di superarne infinitamente ogni altra vera o presunta.
Ieri, come per magia, aleggiava tra le luci di Baia San Giovanni, la Signora Libertà e la Signorina Anarchia..e, nella leggerezza piacevole di una serata estiva, in una atmosfera accogliente, è come se, per qualche ora, bellezza e verità ci fossero piovute addosso, quelle verità negate, blaterate, millantate..mentre oggi, come allora, ancora e ancora, tra corsi e ricorsi storici: “I bambini dormono sul fondo del Sand Creek”