Cecilia Mangini
A proposito di storia e di radici..di personalità straordinarie e della nostra memoria, Mola di Bari ha dato i natali a Cecilia Mangini, la prima documentarista donna nell’Italia del dopoguerra, nata a Mola di Bari il 31 luglio 1927, ha cominciato a lavorare nella Federazione Italiana Circoli del Cinema, quando nessuno avrebbe mai immaginato ne’ sognato che le donne potessero fare cinema, almeno in italia, era impossibile!
“Per Natale, invece dei soliti doni, mi regalarono dei soldi, ed io mi son comprata una Super Ikonta a soffietto, il mio desiderio era diventare una donna indipendente economicamente in un periodo in cui le donne potevano essere solo sottomesse e madri di famiglia.
Cominciai a scattare fotografie per le famiglie, ma…che noia per me, non era la mia strada e decisi di andare a Lipari! Fotografavo la natura, quel biancore, i minatori che raccoglievano la pomice, le donne che raccoglievano le piccole pietre.
Mentre ero a Lipari, mi chiamò un produttore di film, si chiamava Lucisano..e mi chiese di fare un documentario, io non credevo alle mie orecchie, e proposi un documentario “Ignoti alla citta'”….che felicità!
In quel periodo era esploso l’interesse verso un meraviglioso romanzo, “Ragazzi di vita” si chiamava, e aveva battuto tutti i record..l’autore, un giovane uomo che si chiamava Pasolini, e che aveva dovuto anche subire un processo, diventando così un vessillo della libertà non democristiana. Questo mio documentario non poteva che avere il testo di Pierpaolo Pasolini..ed io l’ho cercato..e alla fine l’ho trovato e lui ha accettato subito.. che gioia per me!
Luciana Castellina poi mi propose di girare un documentario sulle donne..lasciandomi tutta la libertà per dar voce a loro..ed è nato “Essere donne”
La mia vittoria, non è stata personale, ma è stata la vittoria di tutte le donne. Ho fotografato tanto..tanto, perché le fotografie si salvano sempre, nonostante ogni tentativo di distruzione.. Io non sono mai stata iscritta al Partito Comunista..io mi ritengo anarchica, ma saluto a pugno chiuso, perché per me, questo, é il più bel saluto al mondo..”(Cecilia Mangini, estratto dell’ Intervista Rai3 17/02/2019)